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giovedì 22 maggio 2014

La Nasa, l'archeologia e gli extraterrestri

Un nuovo libro pubblicato dalla NASA come parte ufficiale del NASA History Series esamina i contributi che l'archeologia e l'antropologia possono dare alla ricerca odierna del SETI (Search for Extraterrestrial Intelligence). Gli autori richiamano le analogie tra decifrare il linguaggio e la simbologia delle civiltà da lungo tempo perdute e la decodifica di messaggi che possono arrivare dalle origini di "altri mondi".


Glifi Maya in stucco presso il Museo de Sitio a Palenque, in Messico. Credit: Wikipedia

Il nuovo libro dal titolo Archeologia, Antropologia e Comunicazione Interstellare, a cura di Douglas A. Vakoch, direttore del 
Interstellar Message Composition presso l'Istituto SETI, è una raccolta di scritti di diversi autori che esplorano le più recenti ricerche riguardanti la ricerca di intelligenza extraterrestre.

Nell'introduzione, Vakoch stabilisce come il campo dell'archeologia può contribuire a questa ricerca: "Mentre cerchiamo analogie per contattare a distanze interstellari, l'archeologia fornisce alcuni paralleli intriganti, visto che i suoi praticanti - come gli scienziati di successo del SETI - hanno il compito di ricostruire le civiltà perdute da lungo tempo da prove potenzialmente frammentarie".

L'antropologo Ben Finney e lo storico Jerry Bentley tracciano un confronto tra la decodifica di antiche scritture, tra cui i geroglifici egizi e maya, e come possiamo essere in grado di capire ed eventualmente comunicare con una civiltà extraterrestre, in particolare attraverso il linguaggio universale di matematica e astronomia . Ad esempio, quando gli studiosi iniziarono la decodifica degli antichi geroglifici maya, i loro primi successi furono nel riconoscere il sistema di numerazione di base utilizzato dai Maya, così come i loro sistemi di calendario, che si basavano sui moti visibili della Luna e del Sole.

"Matematica e scienze hanno fornito la base per la comunicazione, proprio come molti scienziati del SETI hanno previsto per una eventuale comunicazione interstellare", scrive Vakoch.


L'iniziale comprensione dei glifi maya è avvenuta attraverso il riconoscimento di concetti matematici e astronomici.

Nell'ultimo capitolo del libro, Vincoli sulla costruzione di messaggi per la comunicazione con intelligenze extraterrestri (Constraints on Message Construction for Communication with Extraterrestrial Intelligence), William H. Edmondson, ricercatore senior presso l'Università di Birmingham, in Inghilterra, focalizza su di un'altra analogia, suggerendo che l'antica arte rupestre può essere un esempio di tipo di comunicazione simbolica che potrebbe essere utilizzato da civiltà extraterrestri e studiare l'arte rupestre potrebbe quindi aiutarci a capire la possibile comunicazione da una intelligenza extraterrestre.

"E' utile rivedere alcuni paralleli dall'esistenza umana che ci pongono problemi oggi", ha scritto Edmondson. "Uno di questi è l'arte rupestre, che consiste di modelli o forme scavate nella roccia migliaia di anni fa. Tali antiche sculture di pietra si ritrovano in molti paesi."

Edmondson sostiene che proponendo l'idea che questi antichi segni siano stati creati dagli alieni è utile per riformulare il modo in cui si va alla ricerca di segnali provenienti da altri mondi - e come si possa entrare in contatto.

"Possiamo dire poco, se non niente, di ciò che significano questi motivi, perché sono stati tagliati nella roccia, e su chi li ha creati", ha scritto. "Per qualsiasi intento o scopo, potrebbero essere stati creati dagli alieni."


Una replica di una insolita pietra scolpita con linee e coppelle da Dalgarven, North Ayrshire, in Scozia. Wiki Commons

Tuttavia, non tutti gli studiosi condividono lo stesso ottimismo sull'utilizzo di queste conoscenze per comprendere ogni possibile comunicazione dallo spazio esterno. L'archeologo e antropologo Kathyrn Denning, nel suo articolo Imparare a leggere: decifrazione di messaggi interstellari da prospettive archeologiche e antropologiche (Learning to Read: Interstellar Message Decipherment from Archaeological and Anthropological Perspectives)
, invita alla cautela nella scelta dei modelli che usiamo per capire la comunicazione interstellare. Denning fa notare che mentre la teoria dell'informazione può fornire una misura quantitativa della complessità di un sistema di comunicazione, non affronta la sfida di determinare cosa significhi la comunicazione. Segnala inoltre la falsa analogia tra la decodifica di un codice costruito da altri esseri umani, e la comprensione di un messaggio da un extraterrestre che non possiamo confrontare con nessuna lingua conosciuta.

Tuttavia, Voynach insiste sul fatto che esplorare questi temi è di vitale importanza per la preparazione ad un futuro possibile in cui potrebbe arrivare un contatto di origini extraterrestri:

"Questi studiosi sono alle prese con alcune delle enormi sfide che dovrà affrontare l'umanità se venisse rilevato un segnale ricco di informazioni proveniente da un altro mondo. Attingendo alle questioni al centro dell'archeologia contemporanea e dell'antropologia, possiamo essere molto più preparati per il contatto con una civiltà extraterrestre, se quel giorno arriverà mai."

In seguito alla frenesia degli articoli di stampa in cui si dichiara che la NASA abbia affermato che l'antica arte rupestre è extra-terrestre, un grasso travisamento del messaggio del libro, la NASA ha ritirato il libro e il comunicato stampa dal suo sito. Il libro è ancora disponibile in download gratuito da qui.


Di April Halloway

Traduzione: Tycho


Fonti

Ancient Origins
Daily Mail



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